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domenica 4 ottobre 2009

Lavoro: non illudiamo con promesse ....

Soprattutto per chi ha oltre i 40 anni e ha bisogno disperato di trovare un impiego specie al giorno d'oggi, dove è più facile scalare l'Everest che arrivare alla quarta settimana del mese. Troppi problemi di vita quotidiana, i figli, la casa, le bollette, portano la donna a dover per forza trovare un lavoro fuori casa perchè la moneta europea non permette di far fronte a tutto con un solo stipendio
Ai selezionatori del personale, tuttavia, importa ben poco se tu vai a mangiare, anche se una volta al giorno, alla Caritas perchè non ce la fai a mettere insieme il pranzo con la cena...potevi trovarlo a vent'anni il lavoro invece di pensarci ora! Evidentemente chi ragiona così ( e sono tanti coloro che hanno questa mentalità) non sa i motivi per cui una persona in gioventù, pur essendo intelligente e istruita e avendo partecipato a mega concorsi pubblici, sostenuto colloqui ecc. non sia mai riuscita a collocarsi lavorativamente. Tante situazioni ci possono essere dietro a questi fallimenti personali, tipo: la congiuntura politica del momento ( crisi economica), la mancanza di referenze, l'impossibilità di avere requisiti ritenuti chissà perchè fondamentali, uno fra tutti, l'automobile. Ecco, questo ultimo punto è da giudicare assurdo e senza senso, perchè mi dite come fa un disoccupato che cerca lavoro ad essere " automunito"? Come può permettersi una macchina, anche piccola, con quel che costa in finanziamento, bollo e assicurazione? E' da stupidi pretendere simili requisiti...
Come le lingue straniere: oggi per qualunque lavoro, anche di pulizia, è necessario conoscere l'inglese, francese, ecc. Ma se si è fatto studi che non presuppongono le lingue, perchè devo per forza, disoccupato come sono, sobbarcarmi le spese di un corso apposito?
Tutto concorre a creare ostacoli su ostacoli e chi deve far quadrare il bilancio si trova come è ovvio a spasso. I giovani vengono avvantaggiati: è giusto certo, ma non facciamo pendere la bilancia da una parte sola, cerchiamo di aiutare anche chi giovane non è più e non con i soliti lavori ( per le donne) di badante, colf e baby sitter come se il loro cervello sia all'improvviso diventato fuori uso per i lavori impiegatizi...e soprattutto non con le frasi " Le faremo sapere, stia tranquilla." tanto per tener buona l'aspirante e disperata lavoratrice.
Questa era una frase che andava bene un tempo, quando c'era la lira, poichè il lavoro femminile era considerato un optional, un di più, per poter permettere l'acquisto di un abito, di un paio di scarpe o il parrucchiere senza incidere sullo stipendio del marito. Oggi no. La donna deve lavorare per pagare il condominio, la luce, il gas e il telefono, per poter aiutare il marito a " tappare" le eventuali buche economiche per evitare pignoramenti e atti legali... e i selezionatori che fanno? Ancora col solito disco dal titolo " Le faremo sapere"...Vergogna!
La politica governativa deve prendere atto con concretezza di questo malessere, è inutile occuparsene solo sui giornali e lì finisce...se vogliamo uscire dalla crisi diamo lavoro a tutti e non a chi ci pare. Eliminiamo le agenzie interinali che non servono, anzi creano solo illusione e sistemano solo chi vogliono senza richiamarti come dicono di fare al momento del colloquio, per liquidarti in quanto " troppo vecchia" per portare i soldi a casa. Caso strano agli uffici recupero crediti poco interessa dell'età che hai per pignorarti i tuoi beni! Che schifo.
CAMBIARE, CAMBIARE, CAMBIARE se vogliamo veramente vivere da italiani dignitosi.

giovedì 30 luglio 2009

La casa prima agli italiani


Sicuramente chi leggerà questo titolo mi apostroferà come razzista, xenofoba, ecc. ma io parto dal presupposto che in ogni situazione che riguarda il sociale nel nostro Paese, i primi soggetti che devono beneficiare devono essere gli italiani, nati e residenti da più di una generazione.
Prendiamo le case popolari, miraggio e sofferenza per tante famiglie, per tante coppie: quanto tempo si aspetta prima che venga assegnato un appartamento? Anni, molti degli aspiranti inquilini alla fine si rassegnano a vivere presso parenti e genitori, soprattutto le coppie di nuova formazione, con evidenti disagi se nel frattempo arrivano i figli.
Il diritto alla casa pare che abbia subìto una deviazione nella rotta dei privilegi: rom, extracomunitari, persone che, in virtù di leggi di favore, hanno la possibilità di usufruire di questo servizio. E gli italiani? Perchè ancora una volta devono sentirsi figliastri nella Nazione dove sono nati? Non si tratta, ripeto, di razzismo, ma di giustizia: se noi andiamo all'estero abbiamo gli stessi trattamenti di favore? Direi di no, anzi ancor oggi, pur avendo dimostrato di non essere solo mafia, spaghetti e mandolino, ma persone in gamba e oneste, gli italiani non godono di simpatia totale. E non solo...se c'è da attaccare qualcuno, si prende come capro espiatorio l'italiano mai il connazionale. Viceversa da noi lo straniero sta diventando il capo, comanda, pretende, si arroga diritti, e noi per timori di incidenti diplomatici, acconsentiamo alle loro pretese.
Per non parlare degli zingari, i rom che stanno allargando a macchia d'olio la loro presenza. Si parla sempre di loro come di persone non gradite, ma intanto....
Le case popolari sono uno dei tanti esempi dove l'italiano è considerato di serie B, pur pagando fior di tasse e imposte. Mi ricordo mio padre ha sempre pagato la Gescal, ma la casa se l'è fatta coi sacrifici personali, perchè a lui lo Stato manco grazie ha detto.
Non voglio apparire polemica perchè non mi pare il caso...sappiamo tutti quanto questi argomenti scottino, e chi li affronta a favore degli italiani viene considerato conservatore, erede del ventennio, ecc. e questo perchè si è perso il concetto di italianità, di appartenenza ad un popolo, del quale sembra strano ma ci vergogniamo di farne parte. Oggi è di moda il multietnico, si è progressisti solo se si ragiona in questi termini, senza pensare di fare così il gioco di coloro che vogliono la distruzione della nostra storia. Pensiamoci finchè siamo in tempo...

sabato 9 maggio 2009

Un presidente sulla cresta dell'onda


Parlare di Berlusconi ormai è come parlare del tempo: non c'è occasione che non venga menzionato e questo perchè il carisma del leader del PDL si sta rafforzando sempre di più.
Indubbiamente la forza mediatica ha la sua valenza in quanto la presenza continua del premier sui luoghi del terremoto, la volontà di ricreare le zone distrutte e, ciliegina sulla torta, lo svolgimento del G8 all'Aquila hanno contribuito a disegnare una figura politica finora assente nella memoria popolare.
E gli ultimi attacchi sulla vita privata compiuti come disperato tentativo di aggrapparsi agli specchi del consenso elettorale da parte della sinistra non stanno facendo altro che alimentare la pubblicità intorno alla figura del Cavaliere..come si dice " Chi disprezza compra!"
Ora più che mai dunque il leader PDL è sulla cresta dell'onda e questo dovrebbe far riflettere chi ama parlare senza aver prima messo in moto il cervello...

lunedì 16 febbraio 2009

C'è qualcosa che non quadra......


La continua serie di stupri e violenze sessuali, praticamente un episodio al giorno e in contemporanea in diverse città italiane, pone in essere un interrogativo inquietante: c'è forse qualche mente occulta che paga questi esseri immondi al fine di creare malcontento popolare per far cadere l'attuale esecutivo Berlusconi?
Caso strano questi sbandati vengono subito individuati, arrestati e processati per direttissima e per decorrenza di termini scarcerati dopo poco tempo. E tutto questo per far credere al popolo italiano che il governo in carica non è capace a tenere le redini della sicurezza.
Troppi casi uno dietro l'altro a distanza di pochi giorni...e indubbiamente qualcosa di pilotato c'è, non è possibile che queste persone si siano "svegliate " sessualmente all'improvviso e in un vasto raggio di territorio nazionale. Sembra davvero di essere tornati ai tempi dei marocchini in Italia, e lo sconcerto si fa sempre più grande, la gente diventa sempre più inferocita, imperversano i raid punitivi a scapito di quegli stranieri che vivono di lavoro onesto e di dignità personale. In questi frangenti non si guarda più in faccia a nessuno, la rabbia esplode incontrollata e la xenofobia si fa sempre più marcata.
E in tutto questo chi ci guadagna? Sicuramente chi non ha a cuore la stabilità del Paese, chi vuole alimentare il caos per bramosìa di potere e di poltrone. E intanto chi ci rimette sono le ragazze alle quali non resta altro che piangere sulla loro innocenza bruciata.

venerdì 30 gennaio 2009

Roma non abbandona le vittime della violenza


Il Comune di Roma in una seduta straordinaria del consiglio presieduta dal Sindaco Alemanno tenutasi il 29 gennaio, ha dichiarato che si costituirà sempre parte civile nei processi che vedono coinvolte donne che hanno subìto stupri e violenze nel'ambito territoriale capitolino.

E' una conquista che fa onore al primo cittadino della Capitale, perchè conferma ancora una volta che la città, la grande metropoli non è sorda al grido di aiuto che viene da una donna vittima dell'altrui brutalità.

Naturalmente tutto ciò non basta ha dichiarato il Sindaco, ma occorre sempre di più una consapevolezza della cultura della vita, che sappia unire il rispetto e la considerazione verso gli altri senza con ciò privarsi di un divertimento, di uno svago, come la discoteca, il night, i locali di ritrovo giovanili.

E' infatti opportuno creare un sistema di monitoraggio di questi luoghi al fine di garantire l'incolumità e la sicurezza per tutti coloro che li frequentano, specie le donne.

Ma è altresì opportuno dare ai giovani nuovi stimoli e opportunità, al fine di far nascere in loro un nuovo modo di " fare aggregazione" che non sia il branco, bensì il gruppo.

E alle donne una possibilità in più per sentirsi cittadine a tutti gli effetti senza la mortificazione di essere additate come le " povere vittime" di una società malata di menefreghismo.

domenica 25 gennaio 2009

La donna: vittima senza pace


La violenza sessuale sulle donne sta toccando livelli da record: Roma sta detenendo il primato di questa triste e amara classifica dall'inizio del 2009, di questa escalation che non ha fine.
Non è possibile che nell'era tecnologica, dei sistemi software più avanzati, si viva ancora pensando alla donna solo " in quel senso"? E non venite a dirmi che è colpa di certi modi di vestire, di atteggiarsi, ecc. perchè a quanto pare il maiale di turno si attacca pure alla donna matura che non va certo vestita con pantacollant o minigonne mozzafiato...
Ormai stiamo regredendo come ai tempi dei marocchini in Italia durante l'ultimo conflitto mondiale, quando per soddisfare i loro sporchi appetiti si accontentavano di qualunque donna si fosse trovata sulla loro strada. Tanti uomini e donne sono nati da quegli accoppiamenti selvaggi, allevati da madri anche ragazzine, vittime di un sopruso del quale si sono chieste il perchè per tutta la vita.
Oggi non è più concepibile tutto questo: i marocchini di allora hanno lasciato i loro degni eredi, solo che, mentre a quei tempi l'Italia era allo sbando a causa di una guerra, adesso lo Stato è chiamato a difendere le donne e le ragazze di qualunque nazionalità esse siano e che vivono in Italia da un'altra guerra: quella innescata da una magistratura che, in quanto a giustizia, lascia molto a desiderare.
Forse tocca vivere sulla propria pelle certi episodi o su quella di familiari ed amici, anche se da parte mia non lo auguro proprio. Arresti domiciliari a chi ha rovinato per sempre la vita di una ragazza non ha scusanti nè giustificazioni: la certezza della pena ormai deve diventare il chiodo fisso per ogni donna che voglia salvarsi da questa orrenda spirale.
Firmiamo in massa noi donne questa petizione voluta dal Movimento per l'Italia di Daniela Santanchè e appoggiata da chi crede nella vera giustizia, e non in quella fatta di sole parole buone in campagna elettorale per racimolare voti. Essere donna è un diritto inviolabile, non uno strumento, come avviene per un certo modo di fare politica, per acquistare poltrone in Parlamento!

lunedì 19 gennaio 2009

C'è sempre qualcosa dietro...

E' uscito un bando di concorso da parte di un noto ufficio finanziario sui giornali di annunci che si trovano in edicola, e la cosa che balza agli occhi leggendo le locandine è che si tratta di assunzioni aperte a tutte le fasce di età e a tempo indeterminato. Naturalmente di questi tempi, nei quali il fenomeno " lavoro" sta assumendo una fisionomia da Araba Fenice, per la quale si era coniato il detto " Che ci sia ciascun lo dice dove sia nessun lo sa", leggere parole come " aperto a tutti" non può non far pensare ad un miracolo. Subito ci corre all'acquisto del giornale, 2€ spese bene si spera, e freneticamente si va alla pagina che ci interessa. Si scorre il tutto...laurea ok c'è , autocertificazione sulle varie posizioni civili e di status, insomma tutto bene, ma ecco l'handicap: la lingua straniera!!! Ora chi è della mia generazione e si è laureato in discipline giuridiche, ai suoi ( e miei tempi) la lingua straniera non era contemplata nel piano di studi, a differenza forse di oggi, visto che le lingue straniere ( giustamente) vengono insegnate pure ai neonati.
Ecco l'inghippo: si dice che sono assunzioni aperte a tutti, poi man mano si scopre che in realtà chi è favorito è il trentenne non certo il cinquantenne. Che fregatura!
La verità è che da più parti gli over 40 stanno sollevando polveroni circa l'impossibilità di accedere al lavoro in maniera lineare se non tramite spinte e raccomandazioni, per cui si è pensato di farli tacere con il " contentino" del posto aperto a tutti che in realtà aperto non è .
Lavorare è un diritto non un optional, soprattutto oggi, e non ci si può prendere gioco delle persone disperate che cercano di vivere dignitosamente senza elemosinare il tozzo di pane.
Che colpa ne hanno se sono nate prima e ai tempi loro tante pretese non c'erano? Chi frequenta i corsi di laurea in giurisprudenza sa che esistono, all'interno del corso, vari indirizzi ( oggi non so se sono cambiate le disposizioni), umanistico ed economico, ossia nel piano di studi si possono inserire esami complementari aventi natura umanistica, tenendo fermi i principali come civile, penale, ecc. come quelli avente natura economico tributario.
Ebbene a seconda della tipologia di concorso e delle figure richieste, ci si può trovare in difficoltà.
Chi ha studiato, come me, più materie umanistiche si può trovare handicappato in presenza che so, di contabilità aziendale e diritto tributario!
Ecco ...c'è sempre qualcosa dietro che non va!

sabato 10 gennaio 2009

La legge è umana, la giustizia è divina


Solo 16 anni ha avuto Luca Delfino, l'uomo che massacrò, fino ad ucciderla, la ex fidanzata e non l'ergastolo come tutti si sarebbero aspettato.
E così un altro caso di malagiustizia si è fatto avanti in Italia, per accrescere il numero degli scontenti e dei delusi di un sistema giudiziario che fa acqua ormai da troppe parti.
Certezza della pena, protezione del cittadino sotto il profilo della dignità e della sicurezza, sono gli obiettivi del MPI- Movimento per l'Italia di Daniela Santanchè, che il 9 gennaio ha dato vita a Roma davanti al Tribunale Penale di P.le Clodio ad un sit in di protesta per questa infamia contro le famiglie delle tante vittime di omicidi e violenze, che si vedono negata la giustizia a cui anelano per diritto. Una raccolta firme, già da tempo iniziata e a Roma curata dal gruppo del MPI capitolino guidato dal capogruppo regionale Fabio Sabbatani Schiuma, per chiedere la riforma della giustizia in merito alla cosiddetta " pena certa", ha monopolizzato l'attenzione della gente in transito davanti all'ufficio giudiziario, per lo più avvocati e magistrati, e la presenza attiva della stessa Daniela Santanchè ha dato un contributo importante alla sensibilizzazione popolare sul problema in oggetto.
" Occorre richiamare sempre più l'attenzione cittadina su questi spinosi problemi" ha detto la leader del MPI alla stampa convenuta in p.le Clodio" perchè la giustizia non può essere considerata l'ultimo scalino delle priorità civili, ma è la pietra miliare su cui si poggia la società democratica e moderna. Dare certezza alla pena è ridare fiducia alla gente nelle istituzioni".
Comunque un fatto è certo: la legge è fatta dagli uomini, soggetta ad interpretazioni personali, a modifiche, mentre la giustizia, il senso morale che da essa traspare non sempre si può attribuire all'uomo perchè da questi è facilmente travisata...solo Dio è giusto giudice delle nostre azioni.
E solo avendo chiaro questo concetto, si può capire la necessità di contare su una classe giudiziaria all'altezza di questo ruolo, capace di applicare le pene in modo giusto, corretto, civile. E soprattutto certo.