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lunedì 16 agosto 2010

Dagli amici mi guardi Iddio...

L'Italia sta attraversando un momento non facile dal punto di vista politico, ma ciò che rende perplessi è che tale crisi non nasce per questioni legate all'attività di governo ma in realtà per motivi legati sicuramente allo .....scettro di comando. Pochi giorni fa Marcello Veneziani, in un suo articolo dal titolo " La sindrome di Gianfranco" ha messo in risalto a chiari tratti ciò che ha dato vita a questo gossip estivo: il ruolo di comprimario all'ex capo di AN non bastava più .
Senza contare poi lo scandalo della casa di Montecarlo, che ha messo alla gogna Fini e chi sapeva tutta la storia. Rimango tuttavia del parere che il grande nucleo familiare del PDL avrebbe bisogno di una ritoccatina all'interno, darsi un organigramma serio dal quale non si può prescindere. Ora, così com'è, è fragile nella sua struttura, è facile per chiunque lasciarsi prendere dalla frenesia del comando, soprattutto se, prima dello scioglimento del proprio partito, si era un leader indiscusso, carismatico.
L'Italia, a differenza dell'Inghilterra, Stati Uniti, ecc. non era preparata al governo con un blocco definito: i cosiddetti conservatori e laburisti, repubblicani e democratici hanno alle spalle un consolidamento frutto di anni di preparazione politica che noi purtroppo non abbiamo.
Diamo atto al grande carisma e preparazione di Berlusconi, un leader che ha saputo dare un'impronta nuova ad un governo stanco e stantìo, tuttavia, se posso dire la mia, la creazione del PDL e la sua contemporanea scesa in campo sono state troppo ravvicinate: non c'è stato il tempo materiale per metabolizzarle e perfezionarle.
Comunque ora l'incubo del voto anticipato si fa più vicino: e ciò che fa rabbia è per un motivo di....poltrona!