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lunedì 11 marzo 2024

Solo la politica del territorio è la soluzione per l'Italia

Siamo abituati ad affrontare i problemi pensando che la panacea di tutti i mali possa essere solo esterna, ossia qualunque situazione di carattere politico e sociale debba essere risolta stando a braccia conserte aspettando che dall'alto intervenga un organo a nostro parere più competente di noi.

Questo succede quando la politica territoriale viene messa da parte, evitando che organismi preposti alla sua gestione siano ascoltati e resi protagonisti, e attualmente l'Europa sta facendo proprio questo: imporre i propri schemi in modo globale senza tenere conto delle esigenze di ogni singola realtà territoriale.

E' giocoforza quindi capire le dinamiche delle situazioni presenti in Italia, dalla rivolta degli agricoltori, alla pressione fiscale che non aiutano certo la crescita ma al contrario la paralizzano.

Fin dall'entrata in vigore dell'euro c'è stato un profondo e marcato mutamento della politica di ogni singolo Stato aderente all'UE, dovuto in gran parte al diverso valore del cambio e questo chiaramente ha portato a creare conflitti politici tra i vari Stati anzichè realizzare progetti comunitari.

Parlando dell'Italia vediamo diversi aspetti legati alle Regioni che presentano problematiche differenti che non possono essere viste sotto un'unica ottica politico- economica, bensi affrontate tenendo conto della disparità di strutture e organismi.

Sappiamo che ad esempio geologicamente parlando ogni Regione presenta caratteristiche territoriali differenti ma attualmente tali questioni sono affrontate in modo generale, dando vita a crisi interne al territorio di non poco tenore.

Ecco che viene alla ribalta la necessità di dare la classica voce al singolo, vale a dire ogni Regione deve essere autonoma, nel rispetto della legge e della Costituzione ovviamente, creando proprie strutture a cui fare rifermento senza allontanarsi da Bruxelles ma al contrario creare sinergia e collaborazione.

Ciò vale per tutti i campi della vita civile, dalla sanità all'ambiente. Essere autonomi non vuol dire essere staccati ma uniti da quello che comunemente è chiamato " spirito di concordia". Tutti dobbiamo essere protagonisti abbandonando ogni possibile atteggiamento di superiorità in quanto stare sullo stesso piano non può che portare beneficio allo sviluppo europeo.

L'Europa delle Patrie lasciamola sui libri di storia con buona pace di De Gaulle.