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giovedì 30 luglio 2009

La casa prima agli italiani


Sicuramente chi leggerà questo titolo mi apostroferà come razzista, xenofoba, ecc. ma io parto dal presupposto che in ogni situazione che riguarda il sociale nel nostro Paese, i primi soggetti che devono beneficiare devono essere gli italiani, nati e residenti da più di una generazione.
Prendiamo le case popolari, miraggio e sofferenza per tante famiglie, per tante coppie: quanto tempo si aspetta prima che venga assegnato un appartamento? Anni, molti degli aspiranti inquilini alla fine si rassegnano a vivere presso parenti e genitori, soprattutto le coppie di nuova formazione, con evidenti disagi se nel frattempo arrivano i figli.
Il diritto alla casa pare che abbia subìto una deviazione nella rotta dei privilegi: rom, extracomunitari, persone che, in virtù di leggi di favore, hanno la possibilità di usufruire di questo servizio. E gli italiani? Perchè ancora una volta devono sentirsi figliastri nella Nazione dove sono nati? Non si tratta, ripeto, di razzismo, ma di giustizia: se noi andiamo all'estero abbiamo gli stessi trattamenti di favore? Direi di no, anzi ancor oggi, pur avendo dimostrato di non essere solo mafia, spaghetti e mandolino, ma persone in gamba e oneste, gli italiani non godono di simpatia totale. E non solo...se c'è da attaccare qualcuno, si prende come capro espiatorio l'italiano mai il connazionale. Viceversa da noi lo straniero sta diventando il capo, comanda, pretende, si arroga diritti, e noi per timori di incidenti diplomatici, acconsentiamo alle loro pretese.
Per non parlare degli zingari, i rom che stanno allargando a macchia d'olio la loro presenza. Si parla sempre di loro come di persone non gradite, ma intanto....
Le case popolari sono uno dei tanti esempi dove l'italiano è considerato di serie B, pur pagando fior di tasse e imposte. Mi ricordo mio padre ha sempre pagato la Gescal, ma la casa se l'è fatta coi sacrifici personali, perchè a lui lo Stato manco grazie ha detto.
Non voglio apparire polemica perchè non mi pare il caso...sappiamo tutti quanto questi argomenti scottino, e chi li affronta a favore degli italiani viene considerato conservatore, erede del ventennio, ecc. e questo perchè si è perso il concetto di italianità, di appartenenza ad un popolo, del quale sembra strano ma ci vergogniamo di farne parte. Oggi è di moda il multietnico, si è progressisti solo se si ragiona in questi termini, senza pensare di fare così il gioco di coloro che vogliono la distruzione della nostra storia. Pensiamoci finchè siamo in tempo...